dc.description.abstract | Le aree costiere rappresentano sistemi naturali del tutto unici, così come unici sono i fenomeni che le
caratterizzano.
L’erosione dei litorali, divenuta ormai un fenomeno di interesse planetario, ha spinto verso un
approfondimento delle conoscenze dei processi costieri, consentendo di operare nella lotta ai suddetti
fenomeni, attraverso strategie sempre più mirate e attente.
Una migliore conoscenza dei processi costieri, infatti, può consentire agli ingegneri di adottare approcci
più corretti nella progettazione di opere di protezione costiera.
La principale fonte di supporto per l’ingegneria costiera è rappresentata dalla letteratura tecnica e
scientifica relativa ad interventi già posti in essere nel passato.
Strumenti di conoscenza aggiuntivi possono essere forniti da fonti di diversa natura. Uno su tutti la
modellistica fisica, che rappresenta senza dubbio un importantissimo mezzo di conoscenza al servizio
della progettazione del tipo di opere in parola. Tramite la modellistica fisica è possibile, ad esempio,
studiare fenomeni quali la propagazione del moto ondoso nel suo percorso dal largo verso riva,
l’agitazione ondosa all’interno dei porti, la stabilità delle strutture sottoposte alle azioni dinamiche del
moto ondoso, così come il wave runup, l’overtopping, la riflessione e la trasmissione ad esse associati.
Si tratta di fenomeni la cui conoscenza risulta di fondamentale importanza quando nasce l’esigenza di
progettare un’opera di difesa costiera. E il risultato è tanto migliore, quanto più sono specifiche le
conoscenze su cui viene fondato il progetto. Si consideri, ad esempio, il caso delle dighe a scogliera, il cui
strato di armatura più classico è costituito da massi naturali di grandi dimensioni: laddove non ci dovesse
essere sufficiente disponibilità del suddetto materiale, o laddove si sia in presenza di condizioni
meteomarine particolarmente gravose, le unità di armatura in massi naturali vengono normalmente
sostituite da unità in calcestruzzo, per le quali esiste ormai una gran varietà. E’ evidente che, a seconda
della forma e delle dimensioni delle suddette unità, nonché del numero di strati con cui esse vengono
posizionate sulla mantellata, cambia sensibilmente il comportamento idraulico della struttura. Ne
consegue la necessità, in fase di progettazione, di poter disporre di parametri che siano caratteristici della
tipologia di unità di armatura della mantellata che si deve realizzare. L’individuazione dei suddetti
parametri deve essere necessariamente il risultato di prove sperimentali eseguite in laboratorio su modelli
fisici di strutture realizzate con quelle specifiche unità di armatura.
Oggetto del presente lavoro, dunque, è lo studio dei fenomeni che intervengono nell’interazione tra il
moto ondoso e le strutture di difesa costiera, in particolare per un’opera a gettata costituita da una
tipologia di unità di armatura in calcestruzzo non presente in mercato, attualmente sottoposta a procedura
brevettuale.
Il lavoro è stato condotto mediante sperimentazione su un modello fisico bidimensionale realizzato
presso il Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste (LIC) del Dipartimento di
Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica (DICATECh) del Politecnico di Bari.
Lo studio ha permesso di individuare alcuni parametri caratteristici delmasso in oggetto, quali ad esempio
il coefficiente di stabilità e il coefficiente di scabrezza, necessari per il calcolo delle grandezze con cui
poter effettuare il dimensionamento dell’opera.
Inoltre, sono state valutate alcune delle formulazioni presenti in letteratura per il calcolo delle suddette
grandezze, al fine di analizzare la loro adattabilità al nuovo masso. [a cura dell'autore] | it_IT |