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The role of randomness in avalanche statistics and synchronization of spring-block models
dc.contributor.author | Esposito, Valentina | |
dc.date.accessioned | 2018-02-23T13:26:57Z | |
dc.date.available | 2018-02-23T13:26:57Z | |
dc.date.issued | 2017-07-14 | |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/10556/2602 | |
dc.identifier.uri | http://dx.doi.org/10.14273/unisa-996 | |
dc.description | 2015 - 2016 | it_IT |
dc.description.abstract | Self-organized criticality is a collective behaviour whose main feature is that the dynamical system we are considering moves towards its critical point, without any tuning of adjustable external parameters. The most famous example of SOC is the sandpile model, introduced in 1987 by Bak, Tang and Wiesenfeld. Other examples are variants of this first model, like the forest fire model, a model for front propagation, evolution models for species, and so on. SOC raised interest also in geophysics, as a possible explanation for the scale invariant behaviour of earthquakes, whose empirical distributions in magnitude (Gutenberg Richter Law) and in time (Omori Law) are power laws. A classical model of earthquakes is the Burridge-Knopoff spring-block model, where the fault between two tectonic plates is described as a lattice of rigid blocks elastically connected among them and to one surface of the fault. Due to the relative movement of the tectonic plates, the stresses on all the blocks increase until the stress of some block reaches an upper threshold and relaxes, causing the slipping of the block and a rearrangement of the constraints on the neighboring blocks. This can possibly push other blocks to relax and trigger an avalanche of slippings, i.e., an earthquake. Springblock models are the most simple description of a seismic fault reproducing at qualitative level experimental observations as the Gutenberg-Richter law. In the cellular automata version, the so-called OFC model, randomness is present only in the initial condition and avalanche sizes follow a power law distribution with an exponent depending on the dissipation parameter. It has been proposed that the critical behavior of this model is related to the tendency to synchronization in such systems (Middleton, Tang). In fact, this model presents critical behavior when disomogeneities from the boundaries (open boundary conditions) propagates into the bulk of the system, leading to a partially but non tototally synchronized state. Temporal and spatial correlation of real earthquakes, though, are not correctly described by this model in its original form. The OFC model can be mapped in the evolution of a driven elastic inter 2 face in a disordered medium after adding randomness in the level of friction instability. In this case the avalanche size distribution is still a power law but with a stable exponent independent of the dissipation parameter. A very good agreement with GR law exponent and with spatial correlations of the aftershocks was obtained in a recent work (Jagla, Rosso, Landes) on the depinning of viscoelastic interfaces. The introduction of a relaxation mechanism, in a time scale in between the small one of the avalanches and the big one of the drive, leads to a periodic stick-slip dynamics of the big avalanches, and that time scale is the one involved in the aftershocks phenomenon. In the Thesis I study the mechanism responsible for the observed differences between the pure and the random OFC model, focusing on the role of synchronization leading to quasi-periodic behavior. In order to achieve a better understanding of synchronization and dissipation in the system we also study simplified models including mean-field models up to two-block systems. The role of relaxation is also discussed in these simplified systems. [edited by author] | it_IT |
dc.description.abstract | La criticit´a auto-organizzata ´e un comportamento collettivo la cui caratteristica principale ´e che il sistema dinamico in esame si muove verso uno stato critico senza nessuna opportuna calibrazione di parametri esterni. Il piu´ famoso esempio di criticita´ auto-organizzata ´e il modello della pila di grani di sabbia, introdotto nel 1987 da Bak, Tang e Wiesenfeld. Altri esempi sono varianti di questo primo modello, come il modello di incendio delle foreste, di propagazione di un fronte, modelli evolutivi per le specie, e cos´ı via. La criticita´ auto-organizzata ha riscosso interesse anche in geofisica, come possibile spiegazione per l’invarianza di scala presente nei terremoti, le cui distribuzioni empiriche in magnitudo (legge di Gutenberg Richter) e nel tempo (legge di Omori) sono delle leggi a potenza. Un modello classico per i terremoti ´e il modello a blocchi con accoppiamento elastico di Burridge-Knopoff, dove la faglia tra due placche tettoniche ´e descritta come un reticolo di blocchi rigidi connessi tramite molle e tra di loro e ad un piatto che si muove a velocita´ costante (drive). A causa del movimento relativo delle placche, la forza su tutti i blocchi aumenta fino a quando la forza su di un generico blocco raggiunge una soglia massima e rilassa, provocando lo spostamento del blocco e una redistribuzione della forza perduta sui blocchi vicini. Questo puo´ indurre lo spostamento di altri blocchi ed innescare una valanga di spostamenti, e cio´e il terremoto. I modelli a blocchi con accoppiamento elastico sono la descrizione piu´ semplice di una faglia sismica in grado di riprodurre, qualitativamente, le osservazioni sperimentali come la legge di Gutenberg Richter. Nella sua versione automa cellulare, il modello OFC, il disordine ´e presente solo nella condizione iniziale e le taglie delle valanghe seguono una distribuzione a legge di potenza con un esponente che dipende dalla dissipazione. Middleton e Tang hanno introdotto l’ipotesi che il comportamento critico di questo modello sia collegato alla tendenza alla sincronizzazione in sistemi di questo tipo. Infatti, questo modello presenta un comportamento critico quando le disomogenita´ dai bordi (condizioni al bordo aperta) si propagano verso il centro del sistema, portandolo in uno stato parzialmente sincronizza 2 to. Tuttavia le correlazioni spaziali e temporali dei veri terremoti non sono correttamente descritti da questo modello nella sua forma originale. Il modello OFC puo´ essere mappato su di un altro modello, l’evoluzione di un’interfaccia elastica guidata in un mezzo disordinato, dopo aver aggiunto del disordine nelle soglie d’attrito. In questo caso la distribuzione delle taglie delle valanghe ´e ancora una legge a potenza, ma con un esponente stabile che non dipende dalla dissipazione. Un accordo molto buono con l’esponente della Gutenberg Richter, nonch´e con la correlazione spaziale degli aftershock, ´e stato ottenuto in un modello recente di interfacce visco-elastiche (Jagla, Rosso, Landes). L’introduzione di un meccanismo di rilassamento, in una scala temporale che si colloca tra quella del drive e quella delle valanghe, istantanea rispetto alla prima, comporta una dinamica stick-slip periodica delle valanghe grandi, e questa nuova scala temporale ´e responsabile del fenomeno degli aftershocks. In questo lavoro di Tesi abbiamo studiato il meccanismo responsabile delle differenze osservate tra il modello standard OFC e il modello OFC con disordine, focalizzandoci sul ruolo della sincronizzazione che conduce ad un comportamento quasi periodico. Per avere una migliore comprensione della sincronizzazione e della dissipazione nel sistema abbiamo studiato modelli semplificati, come modelli in campo medio e modelli a due blocchi. In quest’ultimo caso ´e stato discusso anche il ruolo del rilassamento. [a cura dell'autore] | it_IT |
dc.language.iso | en | it_IT |
dc.publisher | Universita degli studi di Salerno | it_IT |
dc.subject | Avaianches | it_IT |
dc.subject | Synchronization | it_IT |
dc.subject | Statistics | it_IT |
dc.title | The role of randomness in avalanche statistics and synchronization of spring-block models | it_IT |
dc.type | Doctoral Thesis | it_IT |
dc.subject.miur | MAT/04 MATEMATICHE COMPLEMENTARI | it_IT |
dc.contributor.coordinatore | Sandro Pace | it_IT |
dc.description.ciclo | XXIX n.s. | it_IT |
dc.contributor.tutor | Eugenio Lippiello | it_IT |
dc.identifier.Dipartimento | di Fisica "E. R. Caianiello" | it_IT |